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La sentenza De Tommaso c.Italia: verso la piena modernizzazione e la compatibilità convenzionale del sistema della prevenzione

  • Fonte:

    www.penalecontemporaneo.it

  • Autore:

    F. MENDITTO

Allegati:
La sentenza De Tommaso c.Italia: verso la piena modernizzazione e la compatibilità convenzionale del sistema della prevenzione

Segnaliamo l'interessante articolo di Francesco Menditto, Giudice della sezione specializzata per l’applicazione delle misure di prevenzione del Tribunale di Napoli, La sentenza De Tommaso c.Italia: verso la piena modernizzazione e la compatibilità convenzionale del sistema della prevenzione, pubblicato il 26 aprile 2017  da www.penalecontemporaneo.it .

 

SOMMARIO: 1. La sentenza della Corte Edu de Tommaso c. Italia. – 2. Il caso esaminato e la decisione della Corte. – 2.1. Il caso esaminato. – 2.2. La decisione della Corte. – 3. L’esame della sentenza. – 3.1. La ricostruzione del quadro normativo e giurisprudenziale offerto dalla Corte. – 3.2. L’infondatezza della violazione dell’art. 5 § 1 Cedu. – 3.3. La violazione dell’art. 2 del Protocollo addizionale n. 4. – 3.3.1. La base legale: l’accessibilità e la prevedibilità. – 3.3.2. La prevedibilità: categorie di pericolosità e prescrizioni imposte. – 3.4. La violazione dell’art. 6 § 1 Cedu per la mancata previsione di celebrazione di un’udienza pubblica. – 3.5. L’infondatezza della violazione dell’art. 6 § 1 Cedu per il mancato rispetto delle regole del giusto processo. – 3.6. L’infondatezza della violazione dell’art. 13 Cedu. – La compatibilità convenzionale – sostanziale e processuale – del sistema delle misure di prevenzione accertata dalla Corte. – 4.1. La conformità alla Convenzione delle misure di prevenzione personali. – 4.1.1. I precedenti della Corte europea. – 4.1.2. La sentenza in esame: l’orientamento consolidato. – 4.2. La conformità alla Convenzione del procedimento di applicazione delle misure di prevenzione personali (e patrimoniali). – 4.3. Conformità alla Cedu e ordinamento italiano. – 5. Le violazioni riscontrate dalla Corte, le ricadute sull’ordinamento italiano. Il ruolo del Giudice nazionale. – 5.1. L’estraneità della pronuncia alle categorie di pericolosità non esaminate. – 5.1.1. La categoria di pericolosità prevista dall’art. 1, n. 3), l. n. 1423/1956. – 5.1.2. Le categorie di pericolosità cd. Qualificata. – 5.2. L’estraneità della pronuncia alle misure di prevenzione patrimoniali. – 5.2.1. Misure personali e patrimoniali. – 5.2.2. Gli effetti derivanti dalla sentenza. – 5.2.3. La questione di costituzionalità già proposta. – 6. Le ricadute delle sentenze della Corte di Strasburgo sull’ordinamento interno: il dialogo tra le Corti. Diritto europeo consolidato e Giudice nazionale. – 6.1. Il dialogo tra le Corti. – 6.2. Il diritto consolidato. – 7. Spunti di riflessione per un’interpretazione convenzionalmente orientata. – 7.1. La base legale secondo la Corte di Strasburgo. –7.2. Prevedibilità e categorie di pericolosità esaminate dalla Corte. – 7.2.1. Prevedibilità e presupposti delle misure di prevenzione personale. – 7.2.2. Prevedibilità e delimitazione (o tipizzazione) della categoria di pericolosità. – 7.2.3. Prevedibilità e prescrizioni. – 8. Conclusioni (allo stato) e una proposta.

 

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